Ristrutturare un edificio nel centro storico e trasformarlo nel proprio studio tecnico: una bella sfida per un geometra ma anche una ristrutturazione d’autore capace di far scuola, da cui prendere ispirazione passo dopo passo.
Quali scelte tecniche sono state compiute e perché? Con quali materiali?
Coniugare storicità dei luoghi e slancio creativo
Siamo nel Salento, nel borgo antico di Ugento, 12mila anime e chilometri di spiagge dorate affacciate sullo Ionio.
Tra via Porta Paradiso e via D’Amore, un bellissimo edificio su due piani racconta bene il fascino dei piccoli paesi del Sud.
Stradine lastricate, case tinte a calce, l’antico castello che svetta nel cielo e sorveglia le costruzioni circostanti. Un contesto ricco di fascino e storia di cui una ristrutturazione non può non tener conto, puntando a coniugare la personalità dei luoghi all’innovazione necessaria a garantire ogni comfort a proprietari e clienti.
La scelta della pavimentazione, la continuità tra interno ed esterno
“Quando ho acquistato l’edificio – spiega il proprietario, geometra Massimo Mauramati – già immaginavo di inserire il tipo di pavimentazione utilizzata per la stradina storica di Via d’Amore anche all’interno dell’edificio stesso, per una sorta di continuazione fra il dentro e il fuori.
La scelta del pavimento interno, quindi, è ricaduta sul pavimento Vecchia chianca in pietra ricostruita Primiceri, già vista in altri contesti similari.
L’immaginazione ha poi lasciato il posto alla realtà”.
Le volte a stella, l’antica cisterna, una nuova scala
La volontà di rispettare il più possibile le preesistenze è stata mantenuta anche su moltissime altre scelte del progetto, a partire da una meticolosa pulizia delle volte a stella lasciate a vista e dal rifacimento dei giunti con polvere di tufo.
Allo stesso modo è stata messa in risalto l’antica cisterna a campana, pulita e valorizzata con un’illuminazione interna ed una botola in vetro spessorato calpestabile.
La vecchia scala, pericolosa nella sua percorribilità, è stata invece demolita, per lasciare spazio ad una nuova scala a “quarto di cerchio” la cui soletta interna al bagno (per motivi prettamente estetici) è stata realizzata in mattoncini di conci di tufo voltati a mezza botte.
Infissi e climatizzazione
Per il raffrescamento ed il riscaldamento sono state utilizzate delle semplicissime consolle clima a parete, mentre nel bagno è stato installato un termo-arredo e l’acqua calda sanitaria è prodotta da pannello solare. Bussole in massello di abete, piano d’appoggio del lavello in ulivo trattato con prodotti all’acqua e infissi in alluminio micaceo con vetri camera sabbiati realizzati dall’artigianato locale. Infine, delle veneziane beige interne hanno completato il recupero del piano terra e sono state utilizzate per “proteggere” gli ambienti intimistici che lo costituiscono dal sole estivo e caldo che vi penetra quasi con prepotenza.
Un prezioso gioco di squadra tra vecchio e nuovo
Il risultato è un restyling fedele all’unicità dei luoghi, pulito e senza fronzoli, che lascia dialogare il sapore dell’antico e la bellezza del nuovo.
“Un plauso – conclude il geometra Mauramati – va alle maestranze che, supportandomi e sopportandomi, hanno reso possibile la trasformazione delle mie idee in forme e vita e non ultimo ai materiali utilizzati, in particolar modo alla pavimentazione interna, fornita dalla ditta Primiceri, per mezzo della quale si è messo in risalto l’intero progetto”.